Il Commento del giorno
– di WisyWally
I recenti dibattiti del G7 si sono incentrati sulle stablecoin, come se questo tipo di innovazione in campo monetario fosse l’unica e sola minaccia alla stabilità finanziaria. Nel frattempo proliferano senza sosta gli investimenti improduttivi sostenuti dagli stimoli delle banche centrali e dall’improduttività delle “imprese di zombi” sostenute da tassi bassissimi.
I membri del G7 tollerano lo stimolo monetario e considerano gli effetti (titoli azionari più alti e rendimenti obbligazionari più bassi) utili per la crescita economica. Ciò ha elargito una manna ai possessori di asset rispetto ai salariati comuni, creando il più potente catalizzatore di disuguaglianze del XXI secolo.
I rischi nel mercato finanziario servivano a decimare gli investimenti improduttivi e a definire le plusvalenze in termini di rendimenti adeguati al rischio. Le politiche delle banche centrali atte a sopprimere la volatilità (quantitative easing e tassi negativi) hanno alimentato un decennio di plusvalenze a scapito della crescita dei salari. Nel caso del QE, l’acquisto incessante di obbligazioni e la “fame per rendimenti decenti” hanno fatto salire i prezzi degli asset, mentre gli impatti sull’economia reale (e in particolare sui salari) si sono materializzati sui famosi “ritardi variabili” teorizzati da Milton Friedman.
Se le banche centrali lasceranno che la volatilità ritorni sui mercati, i malinvestment verranno liquidati e le valutazioni torneranno di nuovo ad essere ponderate ai rischi, mentre una gestione prudente ricompenserebbe gli investitori astuti. Questo è un percorso organico per risolvere l’enigma della disuguaglianza, ma un QE prolungato (poiché le banche centrali hanno scambiato una bassa inflazione strutturale dovuta alla globalizzazione per debolezza ciclica) non farà altro che far aumentare la sensibilità delle economie sviluppate a tassi d’interesse più elevati. Le principali banche centrali hanno afferrato la tigre della volatilità per la coda, favorendo un circolo vizioso in cui la fragilità a tassi ultra bassi genererà ancora più interventismo.
Poiché l’apprezzamento dei prezzi degli asset peggiora la disuguaglianza, gli elettori arrabbiati voteranno candidati anti-establishment insensibili alle opinioni comuni. Man mano che le politiche protezionistiche prenderanno piede, l’erosione delle catene del valore globali farà salire l’inflazione e minaccerà il modello di crescita alimentato dal debito delle grandi economie. A peggiorare le cose ci sono le banche centrali che vogliono ricorrere ad una stampa monetaria indefinita.
Di fronte alla rabbia degli elettori desiderosi di appoggiare l’ascesa di candidati anti-establishment, i funzionari eletti ricorreranno ad un altro intervento politico per placarli: la ridistribuzione della ricchezza. In altre parole, i programmi di ridistribuzione della ricchezza non sono altro che tentativi di “modificare” gli effetti distributivi delle politiche monetarie. Invece di dimezzare le policy nocive, le autorità le raddoppieranno per compensare gli effetti di quelle precedenti.
Alla riunione del FOMC di luglio, “un certo numero di” funzionari della FED ha esortato la banca centrale americana ad essere ancora più aggressiva negli intervent. I funzionari della FED non hanno collegato i puntini: il rapido apprezzamento dei prezzi degli asset, il peggioramento della disuguaglianza e le elezioni del 2016. Di conseguenza le loro azioni probabilmente apriranno la strada ad ulteriori ondate di ridistribuzione della ricchezza.
Quindi non lasciatevi ingannare dalla propaganda dei membri del G7 e guardate oltre il velo di ipocrisia che astutamente estendono davanti ai vostri occhi: valute fiat e schemi di ridistribuzione della ricchezza allegati (Effetto Cantillon) sono i principali pericoli per la stabilità economico/finanziaria, non le stablecoin e le criptovalute in generale.
Per approfondire segui WisyWally.