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Con le tecnologie blockchain i democratici non avrebbero fatto una figuraccia in Iowa

Il Commento del giorno

– di Francesco Simoncelli

Sebbene la maggior parte delle persone che si interfaccia con il mondo delle tecnologie blockchain pensa che sia qualcosa di venuto da un universo parallelo e sconosciuto, in realtà questo è un pregiudizio. Chiunque abbia frequentato i corsi Bcademy, ad esempio, può confermarlo. La trasmissione di questa conoscenza attraverso una semplificazione adeguata dei concetti attraverso diversi livelli di comunicazione, permette a chiunque con un minimo di buona volontà di accedere e lavorare con le tecnologie blockchain. Infatti coloro che ad esempio lo scorso autunno hanno seguito il corso “Setting and Coding” sarebbero stati capaci di scrivere una manciata di linee di codice ed evitare ai democratici negli Stati Uniti di fare una figuraccia.

Gli elettori avrebbero potuto trasferire una somma predeterminata in Bitcoin per segnalare quale candidato era il loro preferito. Se lo avessero fatto, la blockchain avrebbe trasmesso le informazioni necessarie in modo trasparente e facilmente verificabile. E poiché il Comitato Nazionale Democratico avrebbe inviato Bitcoin a sé stesso, tutto il processo non sarebbe costato granché.

Ad esempio, i democratici avrebbero potuto concordare sul fatto che una vittoria per X avrebbe comportato l’invio di Y mBTC (.001 di un Bitcoin).

Biden 1 mBTC
Buttigieg 2 mBTC
Klobuchar 3 mBTC
Sanders 4 mBTC
Warren 5 mBTC

E così via. Ovviamente a Bloomberg verrebbe assegnato direttamente 1 BTC…

Quest’anno i democratici promettono anche di riportare i conteggi dei voti grezzi dal primo e dal secondo turno. A nessuno sembra importare, forse perché tutti si sono concentrati sul caos piuttosto che sulle soluzioni efficienti, ma potrebbero riportare quegli stessi numeri spendendo satoshi in base agli mBTC assegnati al candidato corrispondente. Inoltre il mondo delle criptovalute offre diverse soluzioni ai problemi che gli individui possono affrontare quotidianamente, sia a livello istituzionale che a livello informale. Il punto qui è che sarebbero bastate poche linee di codice informatico per evitare una figuraccia e dimostrare al mondo che la politica è aperta alle nuove tecnologie che migliorano benessere e vita degli individui. Un doppio spot, un doppio smacco per Trump che continua a tuonare contro le criptovalute.

Negli Stati Uniti circa 3,5 milioni di persone lavorano come sviluppatori di software, circa 30.000 solo nello Iowa. Non tutti lavorano con lo stesso linguaggio sulla blockchain, ma quanto scritto è tutt’altro che strambo e complicato. Trasmissione di conoscenza, pratica e utilizzo nel mondo reale sono tutte una realtà. Solo che trasparenza e semplicità, a quanto pare, sono due caratteristiche che non trovano terreno fertile in politica…

Di recente, rileggendo il grande classico di F. A. Heyek “The Use of Knowledge in Society”, sono stato colpito da una frase riassume egregiamente il suo intero lavoro: “Coloro che rivendicano il diritto di gestire la società, non sono così informati o abili come presumono”.

Il mondo è un luogo grande, variegato, troppo complesso per essere compreso nella sua totalità da chiunque, per non parlare di controllarlo. Ecco perché nessuno dovrebbe nemmeno presumere una cosa del genere e tutti i candidati di entrambe le parti si meritano i risultati iniziali del caucus.

Per approfondire segui Francesco Simoncelli.

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