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Macroeconomia, recessioni e Bitcoin

Il Commento del giorno

– di WisyWally

Per quanto possa sembrare incredibile, i media generalisti si stanno svegliando nei confronti delle criptovalute. L’esempio italiano migliore è uno degli ultimi articoli del Corriere su Bitcoin. Ma sulla scena internazionali gli fanno eco la Corea del Sud e l’India che si stanno dimostrando Paesi crypto friendly. Se ci pensate, fino a poco tempo fa entrambi erano mastini assetati di sangue pronti a scatenare FUD non appena se ne presentava l’occasione. Perché hanno cambiato idea? Perché hanno intravisto il trend prima degli altri e l’hanno abbracciato. Qual è questo trend? Il tramonto delle valute fiat. Le prove di questa tesi le possiamo vedere benissimo nell’azione recente da parte della Federal Reserve, il punto di riferimento mondiale in quanto a “stabilità” economico/finanziaria.

Il bilancio della FED, partendo da $900 miliardi al momento della crisi del 2008, ha raggiunto il picco di $4500 miliardi e poi è stato abbassato un poco sulla scia del Quantitative Tightening (QT). Ma ha avuto breve durata. Quando lo scorso autunno e lo scorso Natale il mercato azionario ha avuto un moderato calo, la FED ha immediatamente invertito la rotta tornando ora a $4000 miliardi.

Contrariamente al pensiero popolare le recessioni non riguardano il declino dei vari indicatori economici in quanto tali, ma riguardano la liquidazione di errori provocati da precedenti politiche monetarie allentate. Riguardano la liquidazione di attività emerse a seguito della precedente politica monetaria allentata.

Di norma, i sintomi di una recessione emergono quando la banca centrale restringe la sua posizione monetaria. Ciò che determina se un’economia finisce in una recessione o subisce semplicemente un normale rallentamento economico è lo stato del bacino dei risparmi reali. Finché questo sarà ancora in espansione, una politica monetaria più restrittiva culminerà in un rallentamento economico. In altre parole, nonostante le varie attività che sprecano ricchezza reale ne risentiranno, la crescita economica complessiva sarà positiva, in quanto vi sono più creatori di ricchezza reale.

Finché suddetto bacino si espande, la banca centrale può dare l’impressione di avere il potere di poter prevenire una recessione. Come? Attraverso il pompaggio monetario e l’abbassamento artificiale dei tassi d’interesse. In realtà queste azioni rallentano o arrestano solo la liquidazione delle attività che sprecano ricchezza reale, continuando così a deviare i finanziamenti da coloro che la creano a coloro che la sprecano. Ciò che di fatto provoca un tasso di crescita dell’attività economica non è il pompaggio monetario, ma il fatto che il bacino dei risparmi reali sia in crescita.

L’illusione che attraverso il pompaggio monetario sia possibile far andare avanti l’economia si infrange quando tale bacino inizia a restringersi. Una volta che ciò accade, l’economia inizia a precipitare, cioè cade in recessione. Un allentamento monetario più aggressivo non annullerà l’esito sopraccitato. Anzi, piuttosto che invertire il crollo, andrà ad indebolire ulteriormente il flusso dei risparmi reali e quindi la struttura della produzione.

E questo è dimostrato nella pratica dalle più recenti iniezioni di liquidità da parte della FED nel mercato dei pronti contro termine (cosa che non fa altro che sostenere un comparto economico che invece dovrebbe subire una correzione), mentre Main Street continua a languire lungo la linea piatta se non peggio.

In questo contesto, quindi, non sorprende se Bitcoin è diventato a tutti gli effetti riserva di valore. La repressione finanziaria attuata dalla banca centrale sta facendo emergere questo aspetto, confermato anche dalle recenti tensioni in Medio Oriente. Ciò che ha spinto Bitcoin al successo e alla sua valutazione ha a che fare principalmente con la sua natura permissionless. Non è l’ennesimo clone del sistema economico esistente. Grazie alla sua natura disruptive permette agli attori di mercato di mettere al sicuro dagli sprechi la ricchezza accumulata, aprendo in futuro la finestra ad una miriade di applicazioni tecnologiche che miglioreranno la vita degli individui.

Quindi non temete la recessione, essa è solo un modo attraverso il quale si può valutare meglio il rischio e quali progetti sono davvero percorribili. La recessione permette l’emersione di opportunità. Bitcoin è la base solida da cui ripartire.

Per approfondire segui WisyWally.

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