Il Commento del giorno
– di WisyWally
Scommetto vi sarà capitato di osservare le ultime pubblicità sui canali d’informazione generalisti. C’è una parola che continua a comparire con una certa spasmodicità: P2P, peer-to-peer.
Così come blockchain, o DLT ormai, si crede si possa utilizzare senza criptovalute annesse, adesso si pensa di spacciare il P2P attraverso un sistema top-down. Vi basta guardare la pubblicità delle Poste Italiane per capire ciò che stiamo dicendo, dove si afferma che si può pagare p2p con cellulare tra detentori di carte postepay.
Per avere successo in una gara automobilistica, la squadra che si deve costituire è tanto importante quanto ottenere un veicolo di prim’ordine e mettere a punto una strategia. Allo stesso modo, le banche e le altre istituzioni finanziarie corrono per sopravvivere in un’era in cui il digitale continua ad essere dominante (e lo sarà sempre di più). Anziché resistere, come stanno facendo gli stati invece, i membri del settore bancario stanno cercando di adottare il giusto equilibrio tra pianificazione, tecnologia e risorse umane.
Di recente è stato pubblicato un white paper che fornisce le linee guida per quelle banche che cercano di adattarsi alla cosiddetta era del fintech. Utilizzando l’analogia delle corse, Digital Transformation & Race to the Future offre ai dirigenti bancari sia un campanello d’allarme che una roadmap. La gara è già iniziata e sta prendendo slancio, dal momento che le tecnologie più trasformative (es. blockchain, machine learning e automazione robotica) sono ancora alle fasi iniziali. La paura dei rischi sconosciuti e percepiti (es. attacchi informatici o perdita di informazioni) possono far riflettere coloro che devono prendere una decisione, ma le soluzioni fintech sono qui per restare, che i grandi player lo vogliano o meno. Non dovrebbero dimenticare che sebbene i servizi bancari siano necessari, le banche no invece. Ecco perché il report sopraccitato sottolinea la necessità per le banche di promuovere e sviluppare una cultura organizzativa in grado di rispondere ai cambiamenti tecnologici. I CEO, i dirigenti ed i dipendenti sono a conoscenza del fintech? Identificare nuovi strumenti per soddisfare le esigenze dei clienti attuali e futuri deve essere costantemente il loro obiettivo primario. Inoltre è opportuno che il top management assuma personale giusto e lo formi regolarmente. Senza la squadra giusta, le migliori idee e tecnologie si limiteranno a rimanere semplicemente sullo scaffale. Ecco perché i corsi di Bcademy si inseriscono in questo discorso come punti nevralgici di tale flusso di informazioni.
Sapere a cosa si va incontro e come sfruttarlo sono requisiti essenziali per avere successo. Il corso Executive, in particolare, si indirizza a tutte quelle figure professionali che vogliono utilizzare modelli di business blockchain-based per orientare la propria impresa o attività. Secondo un report di KPMG, solo il 2% degli istituti finanziari si aspetta un mondo simile a quello presente tra 10 anni. Di contro, il 10% vede una “full disruption” nello stesso arco temporale. Il fintech sta sconvolgendo il mercato, non solo per la sua natura digitale: sta inaugurando un nuovo modello di business incentrato su un cliente molto esigente.
Gli sforzi delle banche a questo riguardo devono concentrarsi sulla semplificazione delle procedure per aprire un conto o richiedere un prestito, lasciandosi dietro l’inerzia aziendale del passato. La registrazione su un exchange di criptovalute richiede pochi minuti, non settimane. Significa non solo potenziare l’e-banking ed il supporto dal vivo, ma anche imparare a sfruttare l’analisi dei dati e gli strumenti di machine learning per prevedere le tendenze dei consumatori e offrire nuovi servizi. Ciò richiede il passaggio dalle tradizionali opzioni di marketing, come la pubblicità stampata, a funzionalità di marketing digitale più efficaci e dinamiche che consentano un coinvolgimento personalizzato e mirato dei clienti.
Le banche, proprio come le auto da corsa, hanno bisogno di “sospensioni forti e dinamiche” per rimanere competitive, e devono avere sistemi di conformità che assicurino che le operazioni rimangano all’interno della sfera del legale. Tradizionalmente questo verrebbe fatto da responsabili che riesaminano le domande, ma l’aumento della manodopera potrebbe creare colli di bottiglia, vanificando lo scopo della trasformazione digitale. È qui che entra in gioco il regtech: una serie di strumenti che forniscono la valutazione del rischio e contrassegnano le transazioni per evitare di incorrere in norme antiriciclaggio.
Ci sono un nuove tecnologie e idee disponibili su come le banche, gli hedge fund, i private fund ed altri attori del settore possono incrementare le loro operazioni attraverso soluzioni digitali. Sapere quali scegliere, e prevederne il successo, è comunque molto più difficile che guidare una macchina.
Le innovazioni del fintech stanno permeando le menti dei leader del settore, i quali si sono mossi per esplorare il potenziale non sfruttato. Progettare una strategia completa e selezionare gli strumenti giusti ed i relativi operatori è un passo fondamentale, ma non esiste un manuale di istruzioni su come assemblare tutti questi componenti o su come vincere una gara.
La conoscenza va cercata. E una volta trovata, curata e custodita gelosamente.
Per approfondire segui WisyWally.