Il Commento del giorno
– di WisyWally
Le azioni ci dicono cosa pensano gli investitori. Le aziende creano ricchezza e se le azioni salgono significa che il futuro è luminoso, giusto? Ciò che negli ultimi 10 anni nello specifico abbiamo scoperto è che le banche centrali hanno falsificato i tassi d’interesse ed i prezzi degli asset, inondando i mercati di credito facile e creando l’illusione di una sovrabbondanza di capitali.
Gli americani sono risultati grandi vincitori nel XX secolo: nel 1900 gli USA erano già la più grande economia del mondo; nel 1950 producevano il 35% della produzione totale mondiale; nel 1989 il loro rivale principale, l’Unione Sovietica, abbandonava la corsa sapendo di non poter competere.
Poi è arrivato il XXI secolo e con esso il bust. La quota americana della produzione mondiale è scesa al 24% e tutte le promesse per il glorioso nuovo secolo si sono rivelate nient’altro che bugie: i geni della FED che gestivano l’economia, George W. Bush, con la sua “missione compiuta” da $5000 miliardi in Iraq, il piano di assistenza medica di Barack Obama secondo cui “non avrebbe aggiunto un centesimo ai nostri deficit”, la promessa di Donald Trump di “bilanciare il bilancio” e “ripagare il debito nazionale in otto anni”, ecc.
L’America sta decadendo da almeno 20 anni ormai. La sua economia e il suo mercato azionario sono stati entrambi raggirati e distorti dalla promessa del denaro fiat facile e dalla presunta conoscenza superiore di un manipolo di burocrati. L’erosione della fiducia e del rispetto per queste figure è dimostrata anche dall’interesse generale per le criptovalute.
Il problema principale è che il sistema monetario fiat impone incentivi perversi. le società vengono spinte ad accendere nuovi prestiti per acquistare beni capitali, perché il credito è artificialmente sottocosto e ognuno fatica a ripagare il proprio debito. E sotto tale pressione, i dirigenti aziendali trascurano le cose che sanno che dovrebbero fare: non riescono a mantenere il proprio patrimonio di capitali e alla fine falliscono come amministratori del capitale dei loro investitori.
Quindi questo è un sistema che facilita eccessivamente l’acquisto di beni capitali e troppo difficile farci manutenzione (accantonando i costi di sostituzione). Queste sono facce della stessa medaglia: se è troppo facile acquistare un bene capitale, le imprese saranno sovrastimolate ad acquistarlo e inondare il mercato di sovraccapacità.
Se c’è sovraccapacità, i prezzi si abbasseranno ed i ricavi di queste imprese tenderanno a diminuire. Possono tagliare i prezzi per aumentare il volume delle vendite, ma poi saranno i loro margini di profitto a calare.
A parte questo, questa dinamica è molto apprezzata da consumatori ed economisti. Tende a spingere i prezzi verso il basso. Chi non ama i prezzi più bassi? E i propagandisti del sistema monetario fiat possono rivendicare una bassa inflazione. (Occhio a non confondere la disinflazione e le distorsioni economiche che si espandono a raggiera sulla scia degli interventi centrali con la deflazione dei prezzi. )
Ma qualcos’altro non regge. Per vederlo, chiedi cosa fanno i manager aziendali quando i ricavi sono deboli? Rinviano la manutenzione, gli aggiornamenti di capitale e non ripagano il debito che ha finanziato i loro capitali. Quindi cosa succede quando il bene di capitale raggiunge la fine della vita, ma il debito rimane (o è cresciuto)? Bancarotta. E tutti i beni capitali hanno una vita limitata: si consumano man mano che vengono utilizzati per produrre il bene di consumo o il servizio per il quale sono stati realizzati. In conclusione, il falso boom sfornato dalle stampanti centrali ha una vita limitata e più si protrae oltre, più viene consumato capitale prezioso nel processo fingendo che le cose vadano bene.
E il risultato fisiologico di questo spreco sono gli ivnestimenti improduttivi, che al giorno d’oggi sono concentrati nel mercato obbligazionario principalmente. Infatti la curva delle scadenze obbligazionarie tedesca è ormai TUTTA sotto lo zero. L’ultimo bond a scendere nel sottoscala dei rendimenti è stato il trentennale tedesco. Ciononostante la Germania è stata investita da tre sviluppi avversi. In primo luogo la guerra commerciale di Trump contro la via della seta e indirettamente le minacce di una guerra simile contro la Germania stessa, danneggiando la macchina dell’export tedesca. Poi c’è la crisi nelle principali banche tedesche, dove svetta per difficoltà proprio Deutsche Bank. Ma tutte le banche tedesche, così come quelle in tutta l’UE, hanno di fronte una combinazione letale di compressione dei margini di profitto (tassi negativi) e la migrazione dei clienti verso l’online banking (personale e filiali obsoleti). Il crollo della produzione tedesca rappresenta un’ulteriore minaccia ai loro libri contabili.
In ultimo c’è il passaggio del ciclo del credito dalla sua fase espansiva a quella di contrazione. Comprendere questo passaggio significa riconoscere che l’espansione del credito come mezzo per stimolare un’economia dipende da un inganno: far credere agli attori economici che le prospettive economiche siano migliorate. Quando le prove dimostrano il contrario, lo stimolo monetario esaurisce il suo “potere magico” e il credito inizia a contrarsi. Nonostante la BCE mantenga tassi d’interesse negativi, nonostante la capacità di società con rating elevato di raccogliere finanziamenti a tassi pari a zero o addirittura negativi, e nonostante l’offerta della BCE di pagare le società per accendere prestiti, gli attori economici sono ora consapevoli che è tutto un inganno.
Questo è il motivo per cui la Germania è nelle prime fasi di una flessione e non c’è nulla che la politica monetaria possa fare al riguardo. Non solo, ma questo significa anche guai per i PIIGS+F che per anni hanno basato la loro abitudine allo sperpero sulla produttività tedesca senza mai sentirsi in dovere di correggerla.
E cosa succede quando si sta per perdere il controllo? Mistificazioni e notizie fuorviante. Non è un caso che piovano copiosamente le storie riguardanti grandi banche che riciclano denaro sporco (es. Wells Fargo) e che hanno navi piene di cocaina (es. JP Morgan), ma tutte le attenzioni siano sulla “regolamentazione” del settore delle criptovalute. Ovviamente si tratta di stringere il cappio intorno agli exchange, diventati un punto nevralgico sulla scia della cosiddetta Altseason e che molto probabilmente non vedremo più. È più che mai vitale utilizzare soluzioni alternative, che fortunatamente il mondo delel criptovalute mette a disposizione (come i Dex), e utilizzare wallet di cui si hanno le chiavi private per conservare le proprie coin.
Lo stato con la sua “regolamentazione” vuole ricordare agli individui la loro condizione di subordinazione e fortunatamente le criptovalute stanno mettendo pesantemente in evidenza questo aspetto della nostra vita. In un libero mercato l’acquirente sceglie liberamente i prodotti o i servizi che desidera acquistare e la quantità. Buon senso. Nessuno frequenterebbe una pizzeria, ad esempio, dove gli operai e il proprietario costringono le persone ad acquistare pizze sotto la minaccia di violenza. Questo non sarebbe solo assurdo, ma sarebbe completamente immorale.
Con lo stato e il suo denaro fiat non si ha scelta. Se non vi piace la qualità dei servizi pubblici, dovete pagarli lo stesso. Se non vi piace nessuno dei politici in corsa per governare la vostra vita, dovete lavorare e pagare per attuare le politiche del vincitore. Altrimenti quello che vi attende è il carcere. Ciò che spaventa davvero il paradigma dei proprietari di schiavi è il fatto che quando i singoli utenti detengono le chiavi private del proprio denaro, l’unico modo per controllarli è cercare di operare su qualsiasi punto con la forza. Questo ha due effetti:
1) Dimostrare che quella forma di denaro è davvero sicura e preziosa;
2) Mostrare lo stato per quello che è: una forza violenta e disumana.
Bitcoin è uno strumento che aiuta le persone intrappolate a godere di una qualità della vita migliore e iniziare a liberarsi da quella gabbia dorata che è stata costruita attorno a loro. È per questo che gli stati supportano la blockchain in generale, ma si oppongono alle valute private. È per questo che parlano tanto di criminalità nel mondo delle criptovalute, quando sanno che i criminali possono solo fare affari prendendo in prestito la violenza dello stato. Le criptovalute sono kriptonite per la criminalità.
Per approfondire segui WisyWally.