Il Commento del giorno
– di WisyWally
In uno dei nostri ultimi tweet abbiamo segnalato come il recente scandalo legato a tether e Bitfinex abbia fatto emergere per l’ennesima volta le insidie connesse a praticare la riserva frazionaria. La cosa importante in tutta questa storia, però, è che nel campo delle criptovalute vige il libero mercato, quindi ogni azione tenuta nascosta, una volta scoperta viene giudicata imparzialmente dal mercato. Questo unico e essenziale aspetto sottolinea come la rivoluzione delle criptovalute porterà la società verso una gestione dei disordini e delle discordie sempre più asettica, ovvero, scevra da giudizi arbitrari di presunti attori di mercato onniscienti. Ma la maggior parte delle persone ancora non capisce come funzioni la riserva frazionaria e perché sia un pericolo.
Iniziamo col dire che il bacino dei risparmi reali è la quantità di beni di consumo disponibili in un’economia per sostenere la produzione futura. Facciamo un esempio: un uomo solitario su un’isola è in grado di raccogliere 25 mele all’ora. Con l’aiuto di uno strumento di raccolta, è in grado di aumentare la sua produzione a 50 mele all’ora. Realizzare lo strumento, tuttavia, richiede tempo.
Durante questo lasso di tempo, l’uomo non sarà in grado di raccogliere alcuna mela. Per avere lo strumento, quindi, l’uomo deve prima avere abbastanza mele per sostenersi mentre è impegnato a realizzarlo. Il suo bacino dei risparmi è il mezzo di sostentamento per suddetto periodo: la quantità di mele che ha risparmiato per questo scopo.
La dimensione di questo bacino determina se è possibile introdurre o meno mezzi di produzione più sofisticati. Se l’uomo ha bisogno di un anno di lavoro per costruire questo strumento, ma ha solo un numero sufficiente di mele risparmiate per sostenerlo per un mese, allora non potrà costruire lo strumento — e l’uomo non sarà in grado di aumentare la sua produttività.
Lo scenario dell’isola viene complicato dall’introduzione di più individui che commerciano tra loro e utilizzano denaro. L’essenza, tuttavia, rimane la stessa: le dimensioni del bacino dei risparmi frenano l’attuazione di fasi produttive più remunerative.
I problemi emergono ogni volta che il sistema bancario fa sembrare che il bacino dei risparmi reali sia più grande di quanto non sia in realtà. Quando una banca centrale espande la massa monetaria, non allarga il bacino dei risparmi. Dà origine al consumo di beni che non è preceduto da produzione. Finiscono per esserci meno mezzi di sostentamento.
Finché il bacino dei risparmi reali continua ad espandersi, le politiche monetarie allentate danno l’impressione di essere effettivamente il fattore chiave dietro la crescita economica. Che questo non sia il caso diventa evidente non appena il bacino dei risparmi reali inizia a ristagnare o a ridursi. Quando ciò accade, l’economia inizia il suo tuffo verso il basso. Una posizione monetaria più aggressiva ed accomodante non invertirà tale calo (perché il denaro non può sostituire le mele).
L’introduzione del denaro e del prestito nella nostra analisi non cambia il fatto che l’argomento centrale rimane il bacino dei mezzi di sostentamento.
L’esistenza della banca centrale e della riserva frazionaria consente alle banche commerciali di generare credito che non è supportato da risparmi reali, vale a dire, credito “dal nulla”. Una volta che il credito scoperto alimenta attività che il libero mercato non approverebbe mai, esse consumano ricchezza reale. Finché il bacino dei risparmi reali è in espansione e le banche sono ansiose di espandere il credito, varie attività false continueranno a prosperare.
Ogni volta che l’estensiva creazione di credito “dal nulla” incrementa il ritmo del consumo di ricchezza reale al di sopra del ritmo della produzione di ricchezza reale, ciò inizia ad indebolire il bacino dei risparmi reali. Di conseguenza l’andamento delle varie attività inizia a deteriorarsi e le sofferenze bancarie iniziano ad aumentare. In risposta a questa situazione, le banche riducono i loro prestiti e questo a sua volta mette in moto un calo del capitale monetario. Ogni riduzione del prestito causa il declino dello stock monetario?
Ad esempio, Tom pone $1000 in un deposito a risparmio per tre mesi presso la Banca X. Quest’ultima a sua volta presta i $1000 a Mark per tre mesi. Alla data di scadenza, Mark restituisce alla banca $1000 più gli interessi. La Banca X a sua volta dopo aver dedotto le sue commissioni restituisce il denaro originale più gli interessi a Tom. Quindi quello che abbiamo qui è che Tom presta, cioè, rinuncia per tre mesi alla proprietà dei $1000. Trasferisce i $1000 attraverso la mediazione della Banca X a Mark.
Alla scadenza, Mark restituisce i soldi alla Banca X, la quale a sua volta trasferisce i $1000 a Tom. In questo caso il denaro esistente è passato da Tom a Mark e poi è tornato a Tom tramite la mediazione della Banca X – il prestito è completamente supportato dai $1000. Ovviamente i $1000 qui non scompaiono una volta che il prestito è stato rimborsato alla banca e, a sua volta, a Tom.
Le cose sono completamente diverse quando la Banca X presta denaro dal nulla. Come funziona? Ad esempio, Tom esercita la sua domanda di denaro tenendo in tasca parte dei suoi soldi e $1000 li mantiene in un deposito a vista nella Banca X. Con un deposito a vista egli continua a vantare una rivendicazione su quel denaro. La Banca X prende $100 dal deposito di Tom e li presta a Mark. Come risultato di questo prestito ora abbiamo $1100 che sono supportati da $1000. In breve, lo stock monetario è aumentato di $100. Alla data di scadenza, una volta che Mark ha rimborsato i $100 presi in prestito alla Banca X, i soldi spariscono.
Ovviamente se la banca rinnova continuamente i suoi prestiti dal nulla, allora lo stock monetario non scenderà. Solo il credito che non è supportato dal denaro reale può scomparire nel nulla, il che a sua volta provoca il restringimento dello stock monetario.
In altre parole, l’esistenza di un sistema a riserva frazionaria (banche che creano più rivendicazioni su un dato dollaro) è lo strumento chiave per quanto riguarda la scomparsa del denaro. Tuttavia non è la causa della scomparsa del denaro in quanto tale. Ci deve essere un motivo per cui le banche non rinnovano il prestito dal nulla. La ragione principale è la grave erosione della ricchezza reale che rende molto più difficile trovare mutuatari di buona qualità. Ciò a sua volta significa che la deflazione monetaria è dovuta all’inflazione precedente che ha diluito il bacino dei risparmi reali. Ne consegue, quindi, che un calo della massa monetaria è solo un sintomo, per così dire. Il calo della massa monetaria rivela il danno causato dall’inflazione monetaria, ma non ha nulla a che fare con il danno stesso.
Contrariamente a quanto dicevano Friedman ed i suoi seguaci, ad esempio, non è il calo dell’offerta di moneta e il conseguente calo dei prezzi che pesa sui mutuatari, ma il fatto che ci sia meno ricchezza reale. Il calo dell’offerta di moneta, creata “dal nulla”, mette le cose nella giusta prospettiva.
Inoltre le varie attività favorite dalla politica monetaria allentata, trovano difficoltoso rimanere a galla. Sono tali attività che non generano ricchezza a finire per avere le maggiori difficoltà nel servire il loro debito, poiché queste attività non hanno mai generato alcuna ricchezza reale né sono nate per adempiere a questo scopo. Con il calo del denaro dal nulla, il loro supporto viene interrotto.
Contrariamente all’opinione popolare, un calo dell’offerta di moneta, vale a dire, denaro creato “dal nulla”, è precisamente ciò che è necessario per mettere in moto l’accumulo di ricchezza reale e una rivitalizzazione dell’economia. La stampa ulteriore di denaro infligge solo più danni e quindi non dovrebbe mai essere considerata come un mezzo per aiutare l’economia.
Inoltre, anche se la banca centrale dovesse avere successo nell’impedire una diminuzione dell’offerta di moneta, ciò non sarebbe in grado di prevenire una crisi economica se il bacino dei risparmi reali dovesse ridursi. Dopotutto, è il bacino dei risparmi reali a supportare la crescita economica e non la quantità di denaro nell’economia.
Per approfondire segui WisyWally.