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Bitcoin, il sound money del futuro

Il Commento del giorno

– di WisyWally

La maggior parte delle nazioni del mondo sta tenendo una tigre per la coda, proprio come scrisse Hayek nel suo libro A Tiger by the Tail. Qual è questa tigre? Un progressivo e costante tsunami di debiti impagabili. Come investitori, dobbiamo riflettere sulle implicazioni del rimanere dietro la tigre. Alcune persone potrebbero essere in grado di fuggire, ma la maggior parte delle persone non può farlo senza affrontare la tigre faccia a faccia.

La soluzione potrebbe essere quella di ritornare ad un gold standard, ma oltre alle difficoltà politiche e sociali, ci sarebbero difficoltà fisiche per una re-introduzione del metallo giallo nel sistema monetario. È già successo prima prima d’ora. Nel 1790 i centesimi ed i mezzi centesimi vennero privatizzati dagli industriali a Birmingham. All’epoca gli industriali iniziarono a pagare i lavoratori in contanti anziché in natura, come invece facevano i contadini, ma c’era una carenza cronica di monete. La Zecca Reale aveva rinunciato a coniare le monete d’argento perché la gente le scioglieva quando il loro valore come metallo superava il loro valore nominale e smise di coniare anche i mezzi centesimi di rame (troppo facile contraffarli).

Così Thomas Williams, il proprietario di una miniera di rame di Anglesey, e Matthew Boulton si offrirono di coniare i centesimi per il governo. Nonostante la loro audacia venne raffreddata e respinta, lo fecero lo stesso. Quelle monete erano più difficili da falsificare (perché avevano i bordi sollevati) e meno costose da coniare rispetto alle monete statali. Essendo convertibili in ghinee e sterline ad un prezzo fisso di un centesimo, furono presto accettate in tutta Birmingham e persino a Londra. Nel 1797 c’erano in circolazione 600 tonnellate di tali monete ed i contraffattori furono messi fuori mercato. Sulla scia del successo iniziarono a produrre anche monete d’argento, ma la Zecca Reale invidiosa fece pressioni sul Parlamento per mettere fuori legge la competizione. Ci riuscì nel 1818, tre anni prima che potesse produrre nuove monete di rame per soddisfare gli alti standard di quelle private, e così la carenza delle monete riprese.

In anni più recenti, la storia si è ripetuta allo stesso modo con il caso di Bernard Von Nothaus ed il Liberty Dollar. Con bitcoin è possibile oltrepassare tutti questi problemi. Esso è la prima valuta digitale decentralizzata in grado di incarnare tutte le qualità positive dell’oro e aggiungere la non censurabilità ed anonimato alle sue caratteristiche. Coloro che affermano che “copia” l’oro né hanno studiato la teoria economica Austriaca, né hanno capito cos’è bitcoin. Prima di parlare quindi, dovrebbero ripassare o seguire corsi che accademie come la Bcademy mettono a disposizione di coloro in buona fede che vogliono provare ad entrare nell’ottica di questa tecnologia. Bitcoin riparte da dove avevamo lasciato con l’oro, prima che venisse de-monetizzato progressivamente dall’azione dei pianificatori monetari centrali. Non solo, ma aggiunge quelle caratteristiche uniche attraverso le quali emanciparsi dai legacci che finora hanno soppresso qualsiasi tentativo di scappare dalla morsa del denaro fiat.

Ma al di là di ciò, è riuscito a catalizzare l’attenzione su di sé apportando una sorta di ventata di novità. Le sue radici affondano in profondità nella crittografia, nella teoria dei giochi e nell’informatica, quindi conserva una sorta di alone di mistero da svelare. Dell’oro sappiamo tutto, o quasi, praticamente. Catalizzando l’attenzione su di sé in questo modo, sta spingendo le persone a riscoprire principi economici/sociali genuini che tanto hanno fatto per permettere all’umanità di beneficiare della più grande evoluzione storica mai vista: la rivoluzione industriale. Questo perché sulla scia di tale evento c’era una sound theory che, a catena, ha spalancato le porte a tutta una serie di innovazioni con basi solide e resistenti. Non ultimo l’utilizzo del sound money.

Di conseguenza non dovremmo tanto ringraziare bitcoin per le migliorie apportate nel campo monetario, ma per la sua spinta a riscoprire una sound theory sociale ed economica.

Bitcoin è un asset raro, slegato dal classico modo di intendere gli asset finora. Il debito globale ha raggiunto $250.000 miliardi ($70.000 miliardi in più rispetto al 2008), gli Stati Uniti hanno un deficit da mille miliardi di dollari, i fondi pensione sono sottofinanziati e il debito degli studenti è salito a $1.500 miliardi negli Stati Uniti (con 9/10 mutuatari che faticano a pagare). Tutto ciò mette sotto pressione le banche centrali affinché continuino a seguire un percorso inflazionistico, diluendo il valore della moneta fiat. Gli smart money sceglieranno asset che hanno un’offerta limitata (oro, bitcoin o altri beni alternativi che non fanno parte del mondo degli investimenti mainstream). Gli asset tradizionali, come titoli azionari, titoli di stato, obbligazioni societarie e immobili sono tutte sottoposte ad un eccesso di leva finanziaria.

La storia degli esseri umani è una storia di network, dove in migliaia di anni di storia ci siamo organizzati in network che usiamo per fare le cose. La cooperazione oltre i confini ha prodotto nazioni, imprese e altre istituzioni cruciali, ma la cooperazione richiede un protocollo che stabilisca le regole di tale cooperazione. Tradizionalmente ciò richiede l’esistenza di un’entità di controllo, perché qualcuno imbroglia sempre. Nel corso della storia tale entità è stata un re, l’élite, una corporazione, o una folla. Il problema è che se si pone un re al comando, si spiana la strada ad un tiranno; se si mette al comando un’élite, si spiana la strada ad un’aristocrazia ingiusta; e se si mette al comando una corporazione, si spiana la strada ad un monopolio per la ricerca di rendite. Se si mette al comando una banca centrale, essa gestirà l’offerta di moneta per ottimizzare la salute della propria valuta e del proprio bilancio, non a vantaggio del singolo risparmiatore o investitore. Una banca centrale protegge i suoi interessi svalutando i risparmi della popolazione. E la recente decisione dello zio Mario ne è la prova più eclatante.

Non scordiamoci, però, che abbiamo protocolli aperti in cui i partecipanti di un network possono interagire in modo permissionless, senza il permesso di un’entità di controllo. La lingua è un protocollo aperto. perché non è di proprietà di nessuno (non abbiamo bisogno dell’approvazione dello stato per conversare o aggiungere una nuova parola). Porzioni di Internet stesso sono un protocollo aperto e le criptovalute faciliteranno l’uso di tali protocolli aperti in quasi tutto. Chiunque potrà partecipare a tutti i tipi di network, senza la necessità di un’entità di controllo. Ma a differenza di una democrazia pura, questi network sono meritocrazie. Nella rete bitcoin più sicurezza fornite, più “moneta” ricevete. Nella rete Ethereum si viene pagati in ether per verificare i calcoli. Questi sistemi sono mercati basati sul merito e peer-to-peer, i quali consentono agli esseri umani di continuare a formare network preziosi ed efficienti senza fare affidamento su figure autoritarie. Come corollario di quest’ultimo punto, bitcoin ora esiste come network finanziario separato dal controllo delle banche centrali.

Oltre a ciò, esso democratizza anche l’accesso ai capitali di quel mondo che è stato sempre escluso dalle élite di Wall Street. Senza entrare troppo nel tecnico, le criptovalute fondono informatica, economia, psicologia comportamentale e altri campi per creare un libro aperto, permissionless e distribuito a cui chiunque nel mondo può accedere e controllare da qualsiasi luogo. I quattro principali vantaggi di bitcoin includono: resistenza alla censura, decentralizzazione, immutabilità, trustless.

Bitcoin è veloce/economico da inviare, intrinsecamente deflazionistico, facile da custodire/dividere ed è un vero e proprio hedge. A differenza dell’oro o del dollaro USA, funziona nei fine settimana, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. È resistente alla censura e soprattutto non soggetto a nessun controllo di capitale, restrizioni bancarie, o blocco dei conti. Non ha bisogno di terze parti affidabili a garanzia del suo funzionamento. La struttura comprende un registro che tiene traccia di tutte le “monete” esistenti e dei loro proprietari (non per nome, ma per codici). Non c’è assolutamente alcun modo per cui una moneta possa essere posseduta da due persone distinte. Il registro è aperto e cambia secondo dopo secondo, a seconda delle compravendite.

Questi sono i motivi per cui bitcoin ha avuto successo dove ogni altro tentativo di presentare una valuta digitale (e ce n’erano un sacco prima) ha fallito. Bitcoin assegna diritti di proprietà ad ogni unità di scambio e la rende una delle principali caratteristiche del software stesso. In altre parole, bitcoin ha usato il codice informatico per respingere quello che apparentemente è il vantaggio chiave di tale codice: il suo status di bene non scarso. Invece lo ha reso scarso. Incredibile, non è vero? Inoltre l’integrità del sistema stesso non dipende da una singola istituzione come una banca centrale o una grande società, ma invece funziona in modo completamente decentralizzato, peer to peer.

I dollari possono essere prodotti all’infinito e questo potere è stato utilizzato a piene mani dal 2008; i bitcoin, al contrario, hanno un particolare proprietario e non possono essere spesi simultaneamente da due proprietari. In altre parole, è sound money come il gold standard ed è strutturato per essere tale. Questo è il motivo per cui ci sono così tante persone attratte da bitcoin.

Ci sono altri vantaggi che questa unità monetaria ha più dell’oro stesso. Le grandi quantità d’oro di solito devono essere conservate e durante la storia ciò ha dato i natali alle banche di deposito che invitavano i banchieri ad offuscare le linee di proprietà. Bitcoin bypassa completamente questo problema di immagazzinamento, dal momento che sono letteralmente senza peso. Ciò significa che i mercati intorno a questa tecnologia avranno una base solida, senza nessun subdolo tentativo di occultare i titoli di proprietà.

Sicuramente la promessa fatta da un’unità di scambio, anonima, creata dal mercato e con costi di transazione bassi, può essere descritta solo come strabiliante. Continuerà a progredire? Nessuno lo sa per certo, ma i dubbi diminuiscono giorno dopo giorno, soprattutto in considerazione dell’incredibile fallimento del denaro fiat e del clamore mondiale di una moneta moderna che serve i bisogni umani.

Per approfondire segui WisyWally.

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