Il Commento del giorno
– di WisyWally
Le criptovalute sono “denaro”? Il dibattito su questo tema ha messo in discussione il Teorema della Regressione di Mises. Il Teorema postula che asset non fiat debbano aver avuto un qualche valore prima che diventassero denaro. Alcuni hanno sbandierato il feticcio di una cosiddetta mancanza di valore delle criptovalute per negare loro lo status di moneta, o per farle coincidere forzatamente con la regressione fino al denaro fiat. In questo breve articolo spiegherò come le critiche al Teorema della Regressione, in realtà, non abbiano focalizzato il punto. Il Teorema non è un’ipotesi da verificare, bensì ci dice che criptovalute come Bitcoin avevano un certo valore antecedente e il nostro compito è quello di scoprire qual era questo valore antecedente: ad esempio, l’utilità di Bitcoin come giocattolo per smanettoni, come pezzo d’arte, o come indicatore sociale. Grazie a questi usi non monetari, Bitcoin e il Teorema non si annullano a vicenda, ma guardano entrambi al paesaggio intellettuale e si strizzano l’occhio l’un l’altro.
Ma la storia non finisce qui…
Tra i maggiori contributi di Menger nel suo libro Principi di Economia, c’è la spiegazione di come il denaro sia fondamentalmente una merce come tutte le altre, con un prezzo dettato dalla sua scarsità; una merce richiesta per la sua utilità nel facilitare le transazioni e per fungere da riserva di valore. Se il denaro, come ogni altra merce, trae il suo valore dai vantaggi che offre, è difficile capire perché lo stesso denaro debba richiedere benefici “antecedenti” alla sua natura. Proprio come internet può essere utile senza un “pre-internet”, una criptovaluta che consente il risparmio e transazioni anonime, irreversibili e operazioni a bassa regolamentazione può essere preziosa, anche senza un qualcosa di antecedente. Se non vi è alcun obbligo di regressione per il valore di una qualsiasi altra merce, perché solo il denaro è gravato da questo fardello?
Vorrei portare all’attenzione del lettore una chiave di lettura del Teorema della Regressione secondo due punti di vista personali. In primo luogo, i vantaggi forniti da una moneta non devono essere necessariamente non monetari. Cioè, un vantaggio può essere ad esempio l’uso stesso della merce come denaro in sé. In secondo luogo, non c’è bisogno che si sia verificato un uso. In questo contesto è la domanda antecedente, anche latente, quella che conta e non l’acquisto precedente e la successiva vendita. Per esempio, i bonifici anonimi rappresentano sia un beneficio come denaro, sia un servizio che non esisteva in precedenza. Nel mio aggiornamento del Teorema della Regressione, tale vantaggio conterebbe come domanda antecedente.
Un esempio storico di una valuta che abbia offerto un valore principalmente monetario e solo al momento della sua nascita, è stata la cartamoneta Tang in Cina. Definita “contante volante”, offriva il vantaggio chiave della portabilità, insieme ad altri rischi rispetto alle monete d’oro (es. inflazione, rimborso incerto). Sicuramente esisteva un valore non monetario antecedente per il Tang, quello che mi viene in mente è la carta per scrivere, ma potrebbe sembrare un’esagerazione pensare ad usi artistici rispetto alla naturale conclusione che la carta era richiesta per i suoi vantaggi monetari. Il fatto che la domanda per una moneta portabile non fosse stata ancora soddisfatta, avrebbe semplicemente fatto aumentare il valore della cartamoneta per quei consumatori che necessitassero di un’alternativa monetaria leggera nelle loro tasche. Questa attenzione (errata) su un uso non monetario antecedente è comprensibile, dal momento che anche Mises sembra mescolare discussione storica e prasseologica nell’Azione Umana (Capitolo 17, sez. 4).
Infatti scrive: “Nessuna merce può essere impiegata per la funzione di mezzo di scambio se all’inizio del suo uso non aveva valore di scambio in relazione ad altri utilizzi.” Qui Mises sembra indicare chiaramente che il Teorema della Regressione di Menger richieda una moneta che abbia avuto un uso non monetario. Si tratta di una interpretazione naturale, dato che Mises poi parla dei metalli preziosi, materie prime chiaramente utili con cui è possibile effettuare scambi.
Ma dobbiamo fare attenzione e separare la generalizzazione storica di Mises dal nucleo prasseologico della sua dichiarazione. Dato che Mises ha in mente i metalli preziosi, egli suggerisce che gli “altri utilizzi” debbano essere stati antecedenti e sembra implicare che le merci debbano avere fisicità ed essere già in uso per scopi non monetari. Dal punto di vista prasseologico, nessuno di questi requisiti è essenziale. I vantaggi monetari sono utili tanto quanto i vantaggi non monetari, almeno finché il prodotto offre “utilizzi” sotto forma di vantaggi per gli utenti. L’anonimato, l’assenza di fiducia riposta in terze parti, il tasso fisso di crescita, la struttura delle commissioni e l’irreversibilità del trasferimento delle criptovalute rappresentano tutti vantaggi monetari, molti dei quali non soddisfatti prima del loro avvento. Le criptovalute non sono affatto una minaccia per il Teorema della Regressione, anzi sono una conferma. Alla loro nascita le criptovalute offrivano funzioni utili e questi benefici funzionano come “utilizzi”, generando domanda in base alla possibilità di effettuare transazioni e al fatto che le criptovalute fossero riserva di valore, cosa che a sua volta conferisce un potere d’acquisto durevole
Come per ogni altra merce, se gli individui si sforzano di studiare e inquadrano i vantaggi di una criptovaluta, allora potremmo aspettarci che la loro domanda aumenti. Possiamo abbinare questi vantaggi soggettivi alla scarsità di una criptovaluta. Sotto lo zero, una moneta non è “abbastanza buona”; è come se si avesse la percezione che non possa offrire sufficienti vantaggi. Sopra lo zero, una moneta prospera: ora le t-shirt di Satoshi Nakamoto vanno a ruba. Man mano che la tecnologia ridurrà i costi di produzione delle criptovalute, l’ampliamento del requisito del valore nel Teorema di Regressione aprirà le porte a tutta una gamma di valute che sarà possibile realizzare nel futuro. I prossimi saranno decenni molto interessanti nel mondo dell’innovazione monetaria.
Per approfondire segui WisyWally.